La norma UNI 7697:2014, relativa ai criteri di sicurezza sulle applicazioni vetrarie, intensifica notevolmente gli standard di sicurezza previsti per le varie applicazioni rispetto alla sua precedente versione.
A differenza della norma entrata in vigore nel 2007, ora vengono infatti richiesti vetri di sicurezza anche in applicazioni dove prima non era necessario.
Per vetro di sicurezza si intende un vetro che soddisfi la classe 1C3 per il vetro temperato oppure la classe 2B2 per il vetro stratificato secondo la norma UNI 12600.
Nell’immagine allegata elenchiamo una tabella esemplificativa dei vetri da impiegare nelle situazioni più comuni (1).
1) Sono escluse da questa tabella le applicazioni vetrarie da utilizzare per realizzazioni particolari (ad esempio parapetti e balaustre, tettoie, pensiline, lucernari, ecc.) oppure in ambiti specifici (ad esempio, in edifici adibiti ad attività sportive/ricreative, supermercati, palestre, cinema, ambienti comuni di edifici residenziali, edifici pubblici).
2) Il vetro temperato HST è un vetro già temperato che viene sottoposto a processo di stabilizzazione termica (così detto Heat Soak Test). Lo Heat Soak Test prevede che i vetri temperati vengano collocati in un forno di stabilizzazione termica con ambiente interno a temperatura costante, controllata ed uniforme per un determinato periodo, in modo da eliminare eventuali residue imperfezioni, e ottenere vetri temperati praticamente perfetti.
Ricordiamo che il criterio di scelta specifico delle applicazioni vetrarie è responsabilità di progettisti, artigiani, posatori e rivenditori. Il mancato rispetto di quanto previsto dalla norma comporta nella migliore delle ipotesi rischi di contestazioni da parte della committenza per mancato rispetto delle norme di sicurezza o, ancora peggio, in caso di danni a cose e/o persone provocati da vetri difformi a quanto stabilito dalla norma, possibili denunce penali per lesioni oltre a cause civili di risarcimento del danno.
La norma indica come possibili soluzioni l’impiego del vetro temperato o vetro stratificato.
Riepiloghiamo brevemente i vantaggi dell’utilizzo del vetro temperato rispetto al vetro stratificato, dal punto di vista dei comportamenti sia meccanici che termici.
Il vetro temperato (ESG secondo DIN / Tempered / Thoughened) è meccanicamente più resistente rispetto al vetro stratificato non temperato, anche nel caso in cui sia di spessore superiore. Il “carico di lavoro” meccanico sopportato dal vetro temperato è decisamente superiore a quello del vetro stratificato tanto che, a parità di spessore equivalente, il vetro temperato è circa 3 volte più resistente del vetro non temperato (carichi stabiliti dalla norma UNI 12150).
Il vetro temperato resiste inoltre a shock termici con differenze di temperatura sulla superficie del vetro di 200° riducendo quasi a zero le problematiche di rottura del vetro in prossimità del bordo mentre il vetro stratificato resiste a differenze di temperatura di max 35°.